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Qual è il viaggio che le ha cambiato la vita?
Un viaggio recente (anche se il primo all’estero dopo il Covid) e nemmeno particolarmente lontano: anche in ottica di sostenibilità, si possono vivere grandi emozioni andando in paesi vicini. In particolare sono stato lo scorso luglio in Transilvania, in Romania: forse perché vista in piena estate, ma rispetto alla nomea dei film di Dracula, ho trovato un luogo estremamente solare e con bellissime montagne. In tal senso la scoperta più grande non sono stati i bellissimi castelli (che mi aspettavo), l’ottimo cibo a prezzi molto contenuti o la cordialità delle persone, ma l’estrema somiglianza con un luogo che amo, e che non ho considerato come il viaggio solo perché ci torno tutti gli anni: la Valtellina. In particolare, in uno scatto dalle torri di Braşov si coglie una forte similitudine con Valdidentro, città vicina a Bormio. In queste similitudini fra città sorelle si coglie ancora di più la bellezza del viaggio, poiché ci si sente a casa notando con maggior precisione differenze e peculiarità.
Cosa significa per lei viaggiare?
Viaggiare per me significa cogliere un punto di vista diverso, provare a immaginare i ricordi e quello che altre persone stanno vedendo in questo momento. Capire una vita quotidiana alternativa, altre abitudini, e in tutto questo cogliere le similitudini con casa: aiuta a sentirsi parte di un mondo che sa essere sorprendente anche in dettagli vicini, ma che al tempo stesso non è così grande da creare differenze così insormontabili fra culture e persone.